L’agente immobiliare nel futuro

Brian Greene, fisico teorico alla Columbia University di New York e consulente per Year Million, una serie tv trasmessa negli States che esplora il futuro del genere umano, sostiene che l’uomo e l’elettronica saranno sempre più integrati e i nostri discendenti saranno ibridi uomo-macchina ad altissima tecnologia.

Di pari passo con la tecnologia si svilupperanno nuove risorse e competenze nelle persone. Aumenteranno le conoscenze, così come nasceranno nuovi dubbi e nuovi quesiti che oggi non siamo neanche in grado di formularci.

Naturalmente l’agente immobiliare non sarà esente da questa evoluzione, che è sempre più travolgente ed incalzante.

Come immaginiamo l’agente immobiliare 3.0 ? Attraverso questo articolo proveremo a ricostruirne un identikit partendo da una serie di considerazioni.

Il ruolo dell’agente immobiliare oggi

L’agente immobiliare nel 2020 è un consulente a 360 gradi, che pone al centro della propria attività e del proprio successo il potenziale cliente.

Ad esempio, egli finalizza l’investimento per la migliore resa, ha le competenze necessarie per la corretta valutazione dell’immobile, è in grado di riconoscere le aree di sviluppo futuro del tessuto urbano suggerendo alle imprese costruttrici le tipologie immobiliari maggiormente richieste dal mercato.

La professione dell’agente immobiliare quindi richiede sempre di più formazione, trasparenza, competenza e passione per chi oggi si relaziona con un mercato sempre più complesso ed agguerrito.

Tale proiezione è stata inoltre confermata da una recente indagine di Fimaa – Federazione italiana Mediatori Agenti D’affari sul ruolo dell’Agente immobiliare in rapporto alle esigenze dei consumatori, commissionata alla Società di Studi Economici Nomisma.

Per fronteggiare la crisi, gli operatori del settore immobiliare hanno dovuto riadattare il proprio modus operandi, innovandosi in competenze, tecnologia e qualità dei servizi offerti.

Il ruolo dell’agente immobiliare nel futuro

L’agente immobiliare nel futuro ce lo immaginiamo sempre più Hi-tech, sicuramente multilingue e naturalmente multi-tasking.

Perché Hi-tech? L’agente immobiliare del futuro indosserà smartwatch all’avanguardia, si ciberà di elettronica e di cibi in scatola proteici. Occorrerà, infatti, tanta energia per fronteggiare un mercato immobiliare ad alta concorrenza.

Perché multilingue? Perché in un’ottica di globalizzazione ed apertura di frontiere verso l’estero sarà sempre più necessario apprendere lingue per poter comunicare con i potenziali clienti stranieri.

Perché multi-tasking? Perché il nostro cervello si sta sempre più abituando, con il tempo, a lavorare su differenti piani contemporaneamente, trasformandoci inesorabilmente in pseudo robot con la mente sempre attiva e iper stimolata.

L’agente immobiliare nel futuro avrà competenze sempre più raffinate e sarà sempre più al centro del suo ruolo di Consulente.

L’immagine del venditore di case con la giacca a quadri sarà completamente spazzata via e rimpiazzata da una nuova figura, sempre più vicina a quella che è l’idea di Brian Green sull’uomo del futuro.

Se crediamo che questo sia terrificante, forse, non ci soffermiamo abbastanza a pensare che, in parte, siamo già così. Cosa farà la differenza allora?

Ciò che ci auguriamo possa fare sempre la differenza, in contrasto con l’ambiente che ci circonda, è una maggiore attenzione verso le persone.

Mettere al centro il proprio cliente, la soddisfazione per il servizio offerto, la passione per il proprio lavoro che non può che tradursi se non in termini di qualità.

La sfida è cominciata.

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