Tra le più tradizionali forme di pubblicità online, troviamo il Display Advertising. Che si voglia ottenere maggiori prestazioni rispetto ad altri canali pubblicitari o contenere i costi delle campagne, il Display Advertising è un elemento indispensabile nel nostro marketing mix. Andiamo a vedere insieme cos’è questa forma di pubblicità e quali sono i vantaggi che potrebbe offrire al vostro business.
Come funziona il Display Advertising
Il D.A. (per essere brevi utilizzeremo questa semplificazione) promuove un prodotto/servizio utilizzando lo spazio commerciale presente all’interno di una pagina. Pay per Click direte voi! E invece no. Si differenzia dal PPC perché sfrutta l’elemento grafico. Sostanzialmente l’azienda acquista uno spazio presente in una pagina web e all’interno vi inserirà il proprio contenuto pubblicitario.
“Ma questo è un concetto molto simile a quello dei cartelloni pubblicitari!”
No miei cari… Nel Display Advertising c’è un qualcosa in più: la bacchetta magica di Google! Non stiamo parlando della versione in “Technicolor” del Keyword Advertising. Il motore di ricerca di Google non fa apparire annunci random, bensì mostra annunci pertinenti alle ricerche dell’utente, in linea con lo storico delle sue pagine visualizzate.
Esempio: voglio lanciare sul mercato un nuovo tosaerba: il nostro annuncio di D.A. non sarà mostrato, ovviamente, a chi non ha nessun interesse per il settore, mentre sarà visto da chi visita con una certa frequenza blog di giardinaggio, oppure da chi ha visitato le nostre pagine web o quelle dei nostri competitor.
Quali sono le differenze e le similitudini rispetto al PPC?
Anche se il PPC permette di raggiungere un target specifico, il Display Advertising permette di sfruttare diverse strategie. I vantaggi sono i seguenti:
– sfrutta l’elemento grafico. Non sottovalutate questo aspetto, perché in mezzo a tanti annunci scritti avrete la possibilità di catturare l’attenzione degli utenti anche con l’immagine.
– gli annunci sono disposti nella pagina in modo tale da non essere invasivi ed in posti dove cade l’occhio del visitatore.
– permette di variare strategia, anche in base al nostro budget: costo per click, numero di impression erogate, numero di lead ottenuti, tempo di permanenza dell’annuncio sulla pagina.
– è una delle forme di marketing più efficaci: in Italia, un buon 47% di click sugli annunci display è effettuato da utenti che appartengono al target descritto. Uno dei tassi di conversione più alti d’Europa.
– come il PPC possiamo godere dell’effetto “visibilità gratuita”: i visitatori che vedono il nostro annuncio, possono decidere di non cliccare, scegliendo di cercare il nostro marchio in un secondo momento. Direttamente. In questo modo abbiamo risparmiato il costo del click e raggiunto ugualmente il target.
– si può organizzare in campagne, per massimizzare il ritorno sull’investimento.
– il D.A. permette di misurare, migliorare e modificare le campagne create, e di conoscere in maniera più approfondita il comportamento di uno specifico target.
I vari tipi di D.A.
Anticipiamo subito che non è necessario assumere grafici per creare grafiche particolari o enormi. Tutti i formati relativi al D.A. sono predefiniti.
Andiamo dal classico banner 468×60 ai button, dallo skyscreaper lungo e verticale ai pop up.
Tra i vari tipi troviamo anche i Rich Media, annuncio che include funzioni quali video, audio o altri elementi che incoraggiano gli utenti a interagire e a confrontarsi con i contenuti.
Qualunque sia il formato, una cosa è certa: per fare del Display Advertising è basilare l’esperienza, specialmente se è necessario sincronizzare questo tipo di marketing con campagne di Keyword Adv già attive.
In un mondo in cui la pubblicità si sta muovendo sempre più sulla personalizzazione ed il mobile, il Display Advertising funziona sempre, senza alcun bisogno di aggiornamento, perché sempre all’altezza delle richieste degli inserzionisti.
Marketing Manager presso Gestim.